Villa Malaspina, pregevole esempio di residenza signorile lunigianese, è situata nel piccolo borgo di Caniparola ai piedi delle colline di Fosdinovo e della salita che conduce al borgo medievale ed al suo imponente Castello.
Oggi sono particolarmente orgogliosa di “ospitare” nel mio blog questo articolo di Sabrina Musetti che, oltre ad essere blogger e consulente di viaggio, è un’amica conosciuta in uno dei tanti corsi tenuti da Silvia Ceriegi.
Sabrina è una vera professionista del viaggio, per tanti anni è stata direttore tecnico di un’agenzia di viaggi e turismo, poi ha scelto la libertà (contrariamente da quello che si pensa, gestire un’agenzia di viaggi non ti porta a viaggiare ma devi essere sempre presente e pronto a gestire tutte le problematiche che ti si presentano).
Per cui Sabrina a deciso di “essere libera”, di seguire la sua “anima gitana” ha aperto un suo blog Il mio mondo libero ed è tornata a viaggiare. Nel suo blog oltre a leggere i racconti dei suoi viaggi trovi numerose offerte e pacchetti che puoi prenotare direttamente o chiedere preventivi.
Lascio la tastiera a Sabrina, buona lettura.
Villa Malaspina, la storia
Il nucleo originario di Villa Malaspina era costituito da una torre quadrata di origine medievale che oggi risulta conglobata nell’angolo Nord/Est della struttura.
Le prime notizie storiche di questa torre si trovano in un documento del codice Pelavicino, che nel XIII secolo la segnalava come “castrum” e quindi come luogo fortificato.
La realizzazione della villa fu voluta da Carlo Francesco Agostino Malaspina, quattordicesimo marchese di Fosdinovo, che ne commissionò il progetto all’architetto Domenico Martinelli attorno alla fine del 1600.
Carlo Francesco morì nel 1722 proprio all‘interno della Villa ancora in fase di ultimazione e, due anni dopo, l’erede primogenito Gabriele III Malaspina decise di adibirla a sua residenza estiva, portandone a termine i lavori.
La villa passò tra varie vicissitudini prima a Giuseppe Malaspina, quindi ad Alfonso Malaspina, per arrivare infine al nipote Alessandro Torrigiani Malaspina.
Oggi la villa è proprietà e residenza privata ella famiglia Zuccarino di Carrara.
Architettura della Villa
L’impianto generale di Villa Malaspina ricalca lo schema delle ville medicee del ‘500, con uno sviluppo su tre piani: un piano interrato o seminterrato a cantine, un “pian nobile” rialzato, un primo piano sottotetto.
La facciata principale, che un tempo controllava un ponte posto sul torrente Isolone, è “traforata”, al centro, dal portico di ingresso del piano principale, con archi sorretti da delicate colonnine doriche.
L’arco centrale, di poco più ampio degli altri, è “abbracciato” da due rampe di accesso balaustrate che conducono al piano nobile.
Il piano sottotetto presenta una successione di piccole finestre quadrate, circondate da cornici a rilievo. Quella centrale, ad arco, si affaccia su un piccolo terrazzino, con ringhiera in ferro battuto.
Più in alto un soppalco murario, addolcito da morbide curve barocche, ospita un orologio meccanico e culmina in un piccolo portale campanario, sormontato da una croce metallica.
L’interno della villa
L’interno di villa Malaspina è caratterizzato dalla presenza di due splendidi saloni affrescati. Il più ampio fu realizzato da Antonio Contestabile, pittore originario di Piacenza ma trasferitosi a Pontremoli, il secondo salone presenta invece affreschi del pontremolese Giovan Battista Natali, zio del Contestabile.
Altro fiore all’occhiello della villa è una ricca biblioteca che si affaccia sul bellissimo giardino.
Il Giardino Malaspina
Villa Malaspina è circondata da un grande parco che comprende un bellissimo giardino all’italiana realizzato dal Marchese Gabriele III Malaspina. Questo giardino con le sue aiuole di bosso, la peschiera centrale ed il giardino segreto è probabilmente uno dei più bei giardini dell’intera Lunigiana storica.
Del parco fa parte anche un ampio orto murato chiuso da un cancello in ferro battuto.
Il fantasma della Villa
Come per qualsiasi dimora storica che si rispetti, anche sulla Villa Malaspina di Caniparola si narrano storie di fantasmi.
La più conosciuta e documentata racconta dell’apparizione ad una delle finestre della villa del fantasma del marchese Carlo Francesco Agostino Malaspina.
Il fantasma fu avvistato dagli stessi figli del marchese, Gabriele ed Azzolino, una sera in cui transitando nelle strada prospicente la villa videro alla finestra una figura in veste da camera, proprio come in vita faceva il marchese.
I due giovani si avvicinarono alla casa riconoscendo in quella figura proprio il padre. I due fecero aprire la casa dal fattore senza però trovarvi nessuno all’interno.
Questa apparizione è raccontata anche nell’opera dello storico Branchi:
“i due fratelli, spregiudicati ed adulti, perché il primo aveva compiuti 27 anni e il secondo 25, tornarono a casa assai spaventati, e fu del fatto menato tanto rumore, che il Governatore di Fivizzano, allora un Guglielmo Capponi, credé proprio debito doverne dar parte con certa serietà al suo superiore governo”.
I Malaspina
I Malaspina, discendenti degli Obertenghi, marchesi della Toscana sono una nobile famiglia italiana, feudataria dell’ Impero, che a partire dal XIII-XIV secolo, governò, i feudi della Lunigiana e, dal XV secolo fino al 1797, Massa e Carrara.
Il capostipite della dinastia fu, nei fatti, Oberto I, ma il primo a farsi chiamare Malaspina fu Alberto I che è quindi considerato il capostipite dei Malaspina.
Altri fanno invece risalire il cognome dispregiativo, la “mala spina” quasi fosse un ramo cattivo di una pianta, alla cattiva condotta di Alberto o di qualche parente stretto.
Sulle origini del cognome Malaspina esistono varie leggende, qualcuno sostiene che il nome derivi dal fatto che, quando Alberto uccise il re merovingio Teodeberto I nel 548 circa, utilizzò una “spina”.
Questa spina forse era un pugnale o un’arma di cui comunque più non sappiamo, ma fatto sta la leggenda narra che il Re, colto di soprassalto nel sonno, fece appena tempo a gridare “ahi, mala spina!” prima di morire. Altri fanno invece risalire il nome alla cattiva condotta di Alberto o di qualche parente stretto.
Alberto Malaspina ebbe un figlio, Obizzo, i cui figli Obizzo II e Moroello diedero origine rispettivamente alla casata dei Malaspina dello Spino Secco ed alla casata dei Malaspina dello Spino Fiorito.
I Malaspina vengono citati anche in alcuni versi della Divina Commedia, per un legame certo che ci fu tra Dante ed i Malaspina.
Il poeta fu infatti ospitato nel suo esilio dai Malaspina dello spino secco, anche se tutte le date e le circostanze di tale ospitalità restano avvolte nel mistero.
Per certo si sa che nel 1306 Franceschino Malaspina, in nome suo e dei nipoti, incaricò Dante di rappresentarli nel portare a compimento un importante trattato di pace con il vescovo di Luni, con cui i Malaspina furono sempre in lotta per il potere su feudi, castelli, diritti su terre, chiese ed abbazie in Lunigiana.
Oggi gli eredi dei Malaspina posseggono ancora il Castello di Fosdinovo ed altre proprietà ma non più la Villa Malaspina di Caniparola.
Visite alla Villa
La villa essendo residenza privata è visitabile solo previo appuntamento con la proprietaria. Il contatto di riferimento è il numero telefonico 0187 693351.