COME SI CALCOLA IL CANONE DI AFFITTO CONCORDATO IN 4 MOSSE

Ebbene si, nonostante l’ultima novità che prevede un asseverazione da parte delle associazioni di categoria, come vi avevo anticipato la settimana scorsa, oggi vediamo insieme come si calcola il canone di affitto concordato. Dopo esserci addentrati nelle viscere di questo contratto ( contratto concordato) andando a capire quando si può applicare e per quali immobili, oggi vediamo insieme come si determina il canone da applicare.

Come abbiamo già detto, in questo contratto il canone il non viene determinato liberamente come negli altri contratti, ma viene calcolato attraverso tabelle contenute all’interno dell’accordo territoriale che ogni singolo Comune ha stipulato in concertazione con le associazioni di categoria.

Diciamo che ogni Comune ha messo a disposizione tre tabelle:

  • elementi e valori di riferimento
  • prezzo
  • zona

Per aiutarmi nel cercare di spiegare come si calcola questo canone utilizzo le tabelle messe a disposizione del Comune di Forlì ( la mia città), il procedimento è uguale in tutti i Comuni, basta che utilizziate quelle messe a disposizione dal Comune dove avete l’immobile.

1)Verifica della zona

La prima cosa da fare è verificare nella “tabella zona” in quale  zona rientra il vostro immobile.

Forlì ad esempio, essendo una piccola cittadina ha suddiviso il territorio in sole tre zone, città più grandi sicuramente hanno suddiviso il loro territorio in molte più zone.

2)Calcolare i metri

Come seconda cosa da fare va calcolata la superficie.

Si prende una piantina catastale o di progetto e si va a calcolare quanti mq è l’appartamento. Va presa la superficie interna dell’appartamento al netto dei muri perimetrali, ma comprensiva dei muri interni, senza considerare ne balconi ne terrazzi.

Questa superficie viene considerata al 100%. Ad essa vanno aggiunte le superfici, sempre al netto dei muri perimetrali di verande ed autorimesse che vanno calcolate al 50%, mansarde al 30%, posti auto e cantine al 20% e si fa il totale.

3)Determinazione della fascia

 

Come vedete, questa tabella altro non è che un elenco di caratteristiche con accanto un numero, o meglio un punteggio assegnato a quell’elemento sia esso un punteggio negativo o positivo.

Per ogni elemento presente nell’appartamento va assegnato un punto, alla fine si calcola il punteggio ottenuto, più alto sarà il punteggio più alta sarà la fascia di appartenenza.

4)Prezzo al mq

Ora abbiamo tutti gli elementi necessari per giungere al giusto canone. Si prende la tabella dei prezzi e in base alla metratura ottenuta si verifica quanto valore viene dato a mq.

Come vedete la tabella è suddivisa sia per fasce ottenute dai punti in base agli elementi sia dalla superficie utile dell’appartamento sia dalla zona. Il valore ottenuto è il valore minimo e massimo che potete chiedere per ogni mq del vostro immobile, che moltiplicato per i metri vi da il canone mensile.

Facciamo un esempio: per un appartamento di zona B in fascia minima di 48mq si potrà chiedere da un minimo di €5,30 ad un massimo di €5,80 a mq. Ovvero da un minimo di 250€ ad un massimo di 280€ al mese.

Nel caso l’immobile sia arredato, a questo valore va aggiunta una % assegnata da ogni singolo Comune per gli arredi.

Conclusioni

Non è complicato occorre solo procurarsi, la documentazione necessaria all’ufficio politiche abitative del vostro Comune oppure on-line. Ribadisco per correttezza che le tabelle che trovate in questo mio articolo si riferiscono al Comune di Forlì non a tutti i Comuni d’Italia.

Spero di esservi stata utile e vi ricordo come sempre di continuare a seguirmi ogni lunedì parliamo di affitto mentre ogni giovedì parliamo di compravendita. inoltre vi ricordo che per qualsiasi informazione potete contattarmi qui.

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