Oggi proseguiamo l’argomento iniziato alcune settimane fa, parlando nel dettaglio dell’iter da seguire per uno sfratto, ovvero la procedura esatta per richiedere all’inquilino moroso la restituzione del vostro immobile. Vi consiglio, se non ci sono i presupposti di una trattativa stragiudiziale con l’inquilino, di iniziare il procedimento il prima possibile perché più aspettate e più tempo e denaro perdete.
Vi preciso che in questo articolo prendo in esame lo sfratto più complicato e macchinoso a cui potete andar in contro. Cioè peggio di così si muore.
Invio della raccomandata
Inviate al più presto una raccomandata con ricevuta di ritorno dove chiedete il pagamento dei canoni arretrati e la liberazione dell’immobile. Non ottenendo un riscontro dall’inquilino dovete rivolgervi ad un legale che procederà con la richiesta di sfratto.
Cosa fa l’avvocato?
Intima lo sfratto per morosità al tribunale competente, che vi ricordo è quello dove si trova l’immobile non quello dove abita il locatore o dove ha la residenza l’inquilino. Il tribunale competente è quello della provincia o comune dell’immobile.
L’avvocato richiede al giudice anche una citazione per la convalida dello sfratto. Questo atto viene recapitato dall’ufficiale giudiziario direttamente all’inquilino e cita l’inquilino moroso a comparire davanti al Giudice alla data fissata per l’udienza.
Cosa può succedere all’udienza
Se l’inquilino si presenta all’udienza e si impegna a pagare i canoni arretrati il giudice può accordargli il “termine di grazia“, ( periodo entro il quale saldare il suo debito nei confronti del locatore, solitamente 90 giorni) e fissa una seconda udienza per verificare se l’inquilino ha mantenuto l’impegno di saldare il suo debito .
Se l’inquilino non si presenta o non si oppone allo sfratto, allora il Giudice convalida lo sfratto cioè fissa la data per il rilascio dell’immobile. La data di esecuzione dello sfratto non può essere fissata prima dei 30 giorni dall’udienza. Il giudice chiede agli Ufficiali Giudiziari di proseguire con l’esecuzione dell’atto di sfratto servendosi, se necessario anche dell’ausilio delle forze dell’ordine.
Se l’inquilino non se ne va nei tempi stabiliti
Se l’inquilino non se ne va di sua spontanea volontà entro la data fissata dal Giudice, l’avvocato nominato dal locatore deve notificare, all’inquilino, l’atto di precetto nel quale gli intima di rilasciare l’immobile entro un certo numero giorni dalla notifica (solitamente 15) e se entro quella data non rilascerà l’immobile si procederà con l’esecuzione forzata (solitamente questa notifica avviene per raccomandata per cui se l’inquilino non la ritira rimane a giacenza fino a scadenza dei termini , per cui si perdono altri uno o due mesi) .
Mettiamo il caso che siate proprio sfortunati ( no, purtroppo è quasi sempre così) e l’inquilino nonostante tutti questi avvisi non lasci l’immobile occorre richiedere all’ufficiale giudiziario di notificare all’inquilino la monitoria di sgombero. Ovvero gli viene ribadito per la terza volta che deve andarsene e viene fissata la data e l’ora che l’ufficiale giudiziario si recherà presso l’immobile per liberare l’immobile, e se necessario farà intervenire la forza pubblica. ( i tempi dipendono dalla disponibilità dell’ufficiale giudiziario spesso ingolfato dalle tante pratiche che deve gestire )
Arriva il giorno dello sgombero e l’inquilino è ancora li
Ufficiale giudiziario esegue materialmente lo sfratto con l’aiuto, se necessario, di polizia o carabinieri, fa cambiare la serratura dal fabbro ed erige un verbale di rilascio nel quale verbalizza l’avvenuto sfratto.
Poi, se il vostro caro inquilino ha lasciato nell’immobile dei suoi oggetti personali, siano essi arredi o semplice vestiario (se l’immobile in oggetto era un appartamento completamente arredato e provvisto di tutto il necessario), l’ufficiale giudiziario procede all’inventario ovvero stilerà una lista delle cose presenti e vi nominerà custodi e responsabili degli oggetti dell’inquilino.
Se l’inquilino non viene a riprendersi le sue cose dovrete rivolgervi nuovamente all’ufficiale giudiziario, chiedergli la possibilità di trasportare le sue cose in un altro luogo ( perché finché ci sono le cose dell’inquilino voi non potete riaffittare, oppure richiedere la possibilità di una vendita forzata o richiederne l’assegnazione.
E con questo, avete ed abbiamo finito.
Conclusioni
È dura la vita del proprietario quando si trova un inquilino moroso. L’iter per riappropriarsi del proprio immobile è lungo, macchinoso e direi anche costoso. Speriamo non capiti mai.
Detto questo anche per oggi vi saluto. Se l’articolo è di vostro interesse condividetelo nei vostri social. Se avete domande in merito contattatemi qui. Nel frattempo vi lascio i link degli articoli precedenti sempre sullo sfratto.
Infine vi ricordo che il giovedì si parla di compravendita e per la locazione vi rimando a lunedì prossimo.
A presto, ciao.
Potrebbero interessarvi: