PALAZZO DEI PRINCIPI DI CARPEGNA

PALAZZO DEI PRINCIPI DI CARPEGNA

“Posto che vai casa che trovi” nessun nome sarebbe più indicato per questa rubrica mensile; ovunque vada trovo edifici, ville e palazzi, un patrimonio inestimabile ci cui non ne conoscevo l’esistenza. E’ il caso del Palazzo dei Principi di Carpegna nelle Marche, scoperto per caso andando alla ricerca di un po’ di refrigerio in questa torrida estate.

Al centro del paese di Carpegna sorge un imponente e maestoso palazzo fortificato in stile fiorentino, il Palazzo dei Principi Gabrielli Falconeri.

Costruzione del palazzo

Il Cardinale Gaspare di Carpegna voleva dare alla sua famiglia una dimora più comoda, più centrale e dotata di maggiori mezzi di difesa rispetto alla Rocca fortificata posto su uno sperone roccioso, in cui avevano sempre abitato.

Così, per suo volere nel 1674 ebbero inizio i lavori di scavo delle fondamenta di un nuovo palazzo signorile, posto sulla piazza principale del paese, piazza Dei Conti.

Il progetto della realizzazione del Palazzo dei Principi fu affidato ad uno dei migliori architetti di allora, l’architetto Antonio De Rossi.

Fino al 1683 i lavori proseguirono a rilento a causa delle numerose falde acquifere che incontrarono negli scavi e che furono costretti a deviare con canali sotterranei per rendere il suolo edificabile. Poi nel 1683 iniziò l’edificazione delle mura, dei pilastri ed il palazzo prese forma.

Per la realizzazione del palazzo furono utilizzati molti materiali di recupero smontati dalla vecchia rocca oltre ai mattoni commissionati allo scalpellino Biagio Vantaggi che lavorò la pietra arenaria, proveniente da cave vicine, direttamente sul posto realizzando pietre quadrate per i pilastri, gli archi dei sotterranei, gli stipiti delle porte interne ed esterne, le cornici delle finestre e gli zoccoli esterni.

Alla morte dell’architetto De Rossi la direzione lavori passò ad Antonio Bufalini e nel 1696 furono conclusi i lavori per la realizzazione di questo imponente palazzo.

Architettura di Palazzo dei Principi

Pur inquadrabile nello stile delle ville dell’epoca, Palazzo dei principi di Carpegna, per le sue considerevoli dimensioni, è da considerarsi un palazzo-fortezza, ispirato alle ville fortificate di matrice Fiorentina.

Di forma rettangolare ha dei risalti ai lati che ne aumentano l’imponenza, è dotato di due ingressi, uno sul fronte sopraelevato al quale si giunge da una scala a doppia rampa e dotata di un elegante balaustra in pietra ed uno sul retro raggiungibile tramite un ponticello.

Sul retro si estende un ampio parco delimitato da alte mura.

Il Palazzo dei Principi si articola su quattro livelli, con al primo un suggestivo atrio scandito da massicci pilastri. Salendo al livello nobile, si arriva nella sala del trono dominata dal grande baldacchino, testimonianza della sovranità della famiglia Carpegna Falconieri e ornato da un raffinato arazzo con lo stemma del cardinal Gaspare di Carpegna. Nello stesso piano, si trovano le sale più importanti e rappresentative: una ricca biblioteca privata appartenente alla famiglia; la sala verde, che conserva le figure femminili della casata; la sala gialla, ammobiliata con arredi d’epoca e dall’ultima bandiera dello Stato di Carpegna, antecedente al passaggio sotto lo Stato Pontificio, nel 1819. Sul retro del palazzo, si estende un vasto giardino che ospita essenze arboree centenarie, una scenografica fontana e una torre cisterna-colombaia. Nei sotterranei invece, si trovano le scuderie, le cucine e la dispensa.

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Storia del Palazzo e della famiglia

Come detto, il palazzo fu fatto costruire per volere del cardinale Gaspare di Carpegna, esponente illustre della famiglia dei Conti di Carpegna, e la storia del palazzo è strettamente legata alla storia della famiglia.

Alla sua morte, avvenuta nel 1714, il palazzo passò dapprima al nipote Francesco Maria, poi nel 1754, alla sua morte, non essendoci discendenza maschile, al pronipote Antonio Gabrielli il quale per poter entrare in possesso della casa dovette assumere il cognome della madre.

Questo fatto provocò l’indignazione del Granduca di toscana, per via di un vecchio patto stipulato fra i conti di Carpegna ed i toscani nel quale si stabiliva che in mancanza di eredi maschi la contea sarebbe passata ai toscani. Sentendosi oltraggiati, questi ultimi invasero la Carpegna, ma l’occupazione durò poco perché la successione ad Antonio Gabrielli era appoggiata dal papa, dalla Francia e dalla Spagna.

Nel corso degli anni il palazzo subì diversi danneggiamenti, sia dai movimenti tellurici che avvennero nel 1781 e 1787, sia da una battaglia avvenuta al suo interno nel 1786 (battaglia avvenuta per mano dello stato pontificio nel tentativo di catturare un bandito che si era rifugiato al suo interno).

A seguito del secondo terremoto che arrecò al palazzo gravi danni, iniziarono lavori di risanamento e consolidamento, in parte finanziati dalla santa sede, che durarono fino al 1790.

Antonio di Carpegna Gabrielli, così fu chiamato, ebbe quindici figli, di cui il primogenito Gaspare che ereditò la contea.

Dopo un breve periodo nel quale la contea ed il palazzo furono assorbite dal Regno Napoleonico in Italia, Gaspare di Carpegna Gabrielli fu costretto, a seguito di un decreto emesso dal governo papale sull’abolizione dei feudi, a cedere al Papa Pio VII la sovranità sulla contea e su tutti i suoi possedimenti nel 1819.

Solo nel 1851 il Conte Luigi di Carpegna Gabrielli, nipote di Gaspare, riacquistò tutti i loro beni compreso il palazzo e da allora il palazzo è rimasto sempre proprietà della famiglia discendente di Luigi che negli anni assunse il titolo di principe grazie ad una discendenza con la nobile famiglia dei Falconieri di Firenze.

Attualmente il palazzo è aperto al pubblico ogni primo e secondo lunedì del mese dalle 9 alle 12, per appuntamento scrivere a antoniodicarpegna@tiscali.it

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