La cessione della sola licenza commerciale presenta non poche complessità che è importante conoscere per procedere con il trasferimento nel rispetto della normativa di riferimento italiana.
Analizziamo insieme ad Immobiliare Duemila, agenzia specializzata nella vendita di attività commerciali sul territorio di Bologna i seguenti aspetti:
- Che cos’è una licenza commerciale;
- Quando possedere una licenza commerciale è fondamentale ai fini dell’attività e quando no;
- Quali sono i casi in cui non può essere ceduta;
- Quali sono i fattori che incidono sul valore di una licenza commerciale e come si calcola questo valore.
Che cos’è una licenza commerciale
La licenza commerciale rappresenta il permesso ufficiale concesso ad una determinata attività di operare in una zona specifica; questo documento viene solitamente rilasciato dagli enti pubblici locali, statali o federali.
Confrontata con gli altri beni posseduti dall’azienda, la licenza per natura non può essere considerata parte del patrimonio aziendale.
Nella pratica questo vuol dire che la licenza non può essere trasferita tra privati ma necessita di procedure legali ben precise.
Quando possedere una licenza commerciale è fondamentale per l’attività
Non sempre per l’esercizio della propria attività è vincolato al possedimento di una licenza commerciale, le casistiche da distinguere sono due:
- azienda aperta al pubblico
- azienda non aperta al pubblico
Nel primo caso la licenza è necessaria mentre nel secondo potrebbe non esserlo.
Ricorda che, come previsto dall’articolo 2556 del Codice Civile, è necessario rivolgersi ad un notaio per formalizzare l’affitto o la cessione di un’azienda/ramo di azienda.
Quando non è possibile cedere la licenza commerciale
La legge del nostro Paese stabilisce che la licenza commerciale non può essere trasferita o ceduta direttamente.
L’affittuario o l’acquirente che intende esercitare l’attività deve richiedere una nuova licenza.
Quali sono i fattori che incidono sul valore della licenza
Il valore di una licenza commerciale viene influenzato dalle seguenti tipologie di fattori: posizione geografica, tipologia e storia dell’attività, condizioni economiche, domanda ed offerta, legislazione di riferimento, condizioni fiscali e strutturali, durata della licenza.
Posizione geografica dell’attività
In questa categoria di fattori troviamo la zona in cui ha sede l’attività e il livello di densità turistica o commerciale: in presenza di valori consistenti il costo della licenza aumenta.
Tipologia di attività
In base alla tipologia di attività commerciale potrebbero essere richieste licenze specifiche: è questo il caso di farmacie, ristoranti e bar.
Inoltre, il costo della licenza aumenta quando l’attività è caratterizzata da un livello di rischio importante, ad esempio la vendita di alcolici.
Storia dell’attività commerciale
Quando parliamo di storia facciamo riferimento alla reputazione di un’attività e all’andamento negli anni dei profitti ottenuti.
Profitti sempre alti e una storia di successi si traducono in un costo di acquisto della licenza superiore.
Situazione economica
Questo parametro riguarda l’andamento dell’economia nazionale e locale; anche la presenza di periodi di crescita economica fanno aumentare il valore della licenza.
Domanda ed offerta
Maggiore è il numero di licenze commerciali ricercate e più il valore di quelle disponibili aumenta.
Legislazione e Regolamenti
Il valore delle licenze commerciali può essere influenzato dalla normativa e dai regolamenti oltre che da eventuali restrizioni o agevolazioni fiscali.
Condizioni fiscali e strutturali
Lo stato del locale e la tipologia di attrezzatura presente influiscono sul valore della licenza: quando lo spazio è in condizioni buone e attrezzato in modo adeguato il costo di acquisto è alto.
Durata della licenza
Se la licenza dell’attività commerciale oggetto di interesse è a lungo termine il suo costo sale.
Come viene calcolato il valore di una licenza commerciale
Cerchiamo ora di capire in che modo calcolare il valore di una licenza commerciale.
Per avere una quotazione attendibile è necessario effettuare un’attenta analisi finanziaria, della redditività, della concorrenza e considerare il giusto coefficiente moltiplicatore.
L’analisi finanziaria si concentra sui seguenti aspetti:
- bilanci degli ultimi cinque anni;
- valutazione dell’andamento de margini di profitto e del fatturato;
- identificazione e valutazione di eventuali trend positivi e/o negativi.
La percentuale di redditività viene invece calcolata mediante il rapporto tra media dei redditi degli ultimi tre periodi d’imposta e ricavi: i risultato viene poi moltiplicato per tre.
L’analisi della concorrenza considera invece la presenza di nuovi player, potenziali cambiamenti e, in generale, la composizione della concorrenza nel mercato di riferimento.
Infine, per quanto riguarda il coefficiente moltiplicatore è importante ricordare che:
- per i negozi categoria C1 si usa 42.84;
- per altre categorie catastali si usa 126.