Oggi vi parlo della mia Romagna, anzi delle sue case.
Case coloniche se ne trovano in diverse regioni del nostro paese ( Marche, Toscana, Emilia-Romagna e Umbria), case agricole venivano realizzate in armonia con l’ambiente che le circondava. In ogni zona assumevano delle caratteristiche tipiche legate al territorio ed alle usanze del posto in cui sorgevano.
Perchè si chiama casa colonica?
La casa colonica era un tipo di casa rurale, agricola, costruita in aperta campagna, dove chi vi abitava e lavorava non era il proprietario ma il “colono”, da cui deriva il termine colonica. Il colono era un bracciante agricolo vincolato da un contratto di mezzadria al proprietario della casa e del terreno circostante. In mezzadria il ricavato del terreno veniva suddiviso a metà fra il o i coloni ed il proprietario, infatti i proprietari terrieri, costruivano le case coloniche in base alla produttività del terreno, più era grande e produttivo un terreno più grande era la casa e più le famiglie che vi abitavano.
Il sistema a mezzadria fu utilizzato fino agli inizi degli anni 70 quando ne venne vietata la stipulazione di nuovi contratti.
Come venivano costruite le case coloniche.
Le case coloniche erano grandi casolari costruiti in pietra o in muratura e l’edificio racchiudeva tutto ciò che era necessario alla vita contadina sia abitativa che alla coltivazione del terreno ed all’allevamento del bestiame. Generalmente erano disposte su due piani, piano terra dove li erano le stalle, fienili, cantine e locali per ricovero attrezzi e servizi vari, e piano primo dove si trovava la zona adibita ad abitazione dei coloni.
Colonica romagnola
La caratteristica principale della casa colonica romagnola di pianura, erano le due falde laterali. Infatti la casa tipica romagnola era costituita da un corpo centrale rettangolare con tetto a due falde con annesse due capanne laterali con tetto spiovente. Una capanna veniva utilizzata come deposito attrezzi, macchine da lavoro e trattori mentre l’altra era suddivisa in diversi vani dove si trovava il pollaio, il porcile, a volte il forno per il pane. Quest’ultimo poteva trovarsi anche in un piccolo corpo staccato dalla casa.
Altra caratteristica della casa colonica romagnola è che distanziava sempre dalla strada principale e per raggiungerla si percorreva “la calera” una strada poderale, o un viottolo non asfaltato ( si vede nel collage di foto qui sotto).
In collina e montagna le case coloniche erano fatte di sassi e materiale di recupero di dimensioni più piccole, spesso abitate da un solo nucleo famigliare con servizi al piano terra ed abitazione al primo piano con una cucina e camere da letto in numero proporzionale alla produttività del terreno.
Curiosità: La mia famiglia è di origini contadine e mi raccontava mio padre che i miei nonni, mezzadri di grossi proprietari terrieri ad ogni figlio maschio in età da lavoro cambiavano casa perché aumentando la forza lavoro, il proprietario terriero li spostava in una casa più grande con più terreno da lavorare. ( i miei nonni ebbero 10 figli di cui 7 maschi)
Zona abitativa
La stanza più importante era la cucina nella quale era posto un ampio focolare che oltre a cucinare serviva come riscaldamento di tutta la casa e serviva tutti i nuclei famigliari che vivevano la casa. ogni nucleo famigliare aveva una sua stanza dove dormivano tutti insieme.
L’aia
Ogni casa colonica era circondata da una grande aia dove si trebbiava il grano o si sfogliavano le pannocchie del granturco. Nell’aia scorrazzavano diversi animali galli, galline, polli, anatre, oche e paperi, piccioni, faraone e tacchini. In quelle più ampie vi erano anche i serragli per i maiali. Dietro casa vi era sempre un orto In ogni aia si trovava il pozzo per attingere l’acqua.
La cantina
In ogni casa colonica romagnola non poteva mancare la cantina. Essa veniva posizionata o nella zona più a Nord della capanna laterale, oppure era scavata sottoterra per conservare il vino al fresco, il pavimento era in terra battuta con pareti in mattoni e soffitto a volte. Il vino veniva tenuto in grosse botti fatte a mano. La cantina in ogni famiglia romagnola era di vitale importanza, tanto che da noi si usa dire che “Se vuoi sapere dov’è il confine fra Emilia e Romagna, vai di casa in casa e chiedi da bere… se ti danno l’acqua sei in Emilia, ma se ti offrono il vino sei in Romagna”
Case coloniche romagnole oggi.
Con l’avvento dell’industrializzazione negli anni 50-60 molti coloni agricoli lasciarono le campagne per andare a vivere in città e lavorare nelle fabbriche. Così anche da noi ci fu lo spopolamento delle campagne e l’abbandono di molte case coloniche. Col boom economico e l’estensione delle aree urbane molte case coloniche furono abbattute per fare spazio a grandi condomini o nuovi villaggi urbanizzati.
Solo alla fine degli anni 80 ci fu una riscoperta di queste case.
Oggi molte case coloniche sono state ristrutturate rispettando le caratteristiche estetiche esterne ma trasformate a civile abitazione, altre sono state ristrutturate ed adibite ad agriturismi.
Curiosità
Tutte le foto inserite nell’articolo sono di Velia Leporati, che ringrazio di cuore, e sono tratte dal suo profilo instagram: liave_tirapelo
Anche per oggi è tutto, spero che l’argomento sia stato di vostro interesse.
Rimango a vostra disposizione per ulteriori informazioni o chiarimenti, potete contattarmi qui oppure lasciare un messaggio nel box qui sotto. Inoltre se avete degli argomenti che vi piacerebbe che io trattassi nei miei articoli potete segnalarmeli e sarà mia cura svilupparli nel più breve tempo possibile.
Continuate a seguirmi anche sulla mia pagina facebook e condividete i miei articoli per dar modo ad altri di leggerli. Grazie!
Infine “Con questo articolo partecipo al concorso #unblogalmese del mese di febbraio 2019 indetto dal blog trippando
Altri articoli che potrebbero interessarvi:
6 Comments
fra
(4 Febbraio 2019 - 16:26)bellissima questa villa, mi piace davvero molto
Carola
(4 Febbraio 2019 - 16:52)Amo moltissimo le case coloniche, fanno parte della mia infanzia. Mio nonno era un agricoltore e viveva in questo bellissimo casolare rosso con tutta la sua grande famiglia, sette figlie femmine! La terra, gli animali, il pane fatto in casa, l’aggregazione con i braccianti e le tradizioni importanti. Un’altra storia, un’altra vita.
amalia Occhiati
(4 Febbraio 2019 - 18:47)Bellissime le case coloniali, mio nonno ne aveva una e io spesso ci passavo le vacanze estive.
anna di
(5 Febbraio 2019 - 2:58)Mi piacciono tantissimo queste case, non sapevo perchè si chiamassero così. Ce ne sono molte anche in Veneto, verso la zona mare e il mio sogno sarebbe di prenderne una e ristrutturarla…
Rita
(5 Febbraio 2019 - 19:22)La Romagna è FANTASTICA, tutta.
Amo i posti così..mi fanno sentire serena e in tranquillità.
Da sogno, insomma.
Laura Ambrosi
(5 Febbraio 2019 - 20:57)Io e mia sorella abbiamo sempre avuto lo stesso sogno: possedere, un giorno, un casale simile, vivendo in campagna con le nostre famiglie, sarebbe stupendo!!!