La pandemia da Covid-19 ha travolto tutti, inquilini e proprietari. Gli inquilini che a causa della sospensione delle attività lavorative e della cassa integrazione sono in difficoltà a pagare l’affitto ed i proprietari che, di conseguenza, non lo percepiscono.
Una situazione inaspettata che ha messo in evidenza tutta la precarietà del sistema economico nazionale.
Questa emergenza ha evidenziato i problemi legati al divario ricchi poveri che in questi anni è diventato sempre maggiore. La classe media ahimè si sta abbassando sempre più verso la soglia di povertà e con essa si sono assottigliati i loro risparmi.
E’ sotto gli occhi di tutti che una famiglia con uno o due bambini, anche se entrambi i genitori lavorano, fatica ad arrivare alla fine del mese e non riesce più ad accantonare qualche risparmio per le emergenze.
Un problema presente da anni, ma se fino a tre mesi fa la maggior parte di noi correva sul filo di lana, cercando di non pensare alla precarietà economica in cui viveva, il Covild-19 ha messo a nudo il problema e molti si sono trovati a fare i conti con la difficoltà economica e il dover scegliere se dare da mangiare ai propri figli o pagare l’affitto o la rata del mutuo.
Ad aiutare i mutuatari ci ha pensato il Governo rifinanziando il Fondo Gasparrini e dando la possibilità di sospendere, per un certo periodo, il pagamento delle rate dei mutui. Anche i conduttori di locali commerciali o capannoni hanno avuto un aiuto, seppur insufficiente, da Palazzo Chigi che ha previsto, per loro, un contributo affitto del 60%.
Per chi non riesce a pagare l’affitto di casa in apparenza non ci ha pensato nessuno. Dico in apparenza perché a parte il blocco degli sfratti fino al 30 giugno il governo non ha messo in campo nessuna nuova misura a sostegno dell’affitto, perché da anni esistono contributi poco conosciuti e poco utilizzati per gli inquilini in difficoltà.
Situazione degli affitti in Italia
In Italia più di cinque milioni di famiglie abitano in affitto e di questi l’80% è in affitto da privati.
A differenza degli altri paesi, dove la proprietà immobiliare è in mano a pochi gruppi immobiliari e fondi di investimento, in Italia, gran parte del patrimonio immobiliare è in mano a tanti piccoli proprietari che hanno ereditato la casa dai genitori o dai nonni, e spesso affittare casa li aiuta a sostenere le spese di un mutuo o comunque a provvedere alle tante spese famigliari. Tolta l’IMU, le tasse sui canoni percepiti e la loro parte di spese condominiali, effettivamente rimane ben poco per arricchirsi.
Il viceministro dell’Economia Laura Castelli, in un intervista apparsa sul quotidiano “Il Messaggero” del 22 marzo scorso, alla domanda (di Simone Canettieri che firma l’articolo), ” sono previsti contributi per chi non riesce a pagare l’affitto di casa?” risponde:
“Esistono già alcune misure che possono essere attivate da chi ne ha necessità, tra cui è bene ricordare il Fondo Morosità Incolpevole, il Fondo Nazionale Sostegno all’accesso alle Abitazioni in Locazione, bonus affitto 2020 per le famiglie a basso reddito.[…]
Oggo vediamo insieme in cosa consistono questi contributi sull’affitto, poco conosciuti ma che rappresentano un aiuto per tante famiglie in difficoltà.
Contributo affitto 2020
Il Contributo affitto è un sostegno finanziario che lo stato riconosce, già da diversi anni alle famiglie in difficoltà nel pagare la .prigione
In base alla situazione ed ai requisiti dell’inquilino che richiede il contributo questo può accedere al:
- Fondo morosità incolpevole;
- fondo nazionale di sostegno accesso alle abitazioni in locazione;
- bonus vari a sostegno delle famiglie.
Fondo morosità incolpevole
Istituito nel 2013 dal decreto legge 102/2013 convertito successivamente in L 124/2013, rientra in una serie di aiuti e sostegno alle politiche abitative.
Per Morosità incolpevole si intende l’impossibilità di pagare l’affitto a causa di riduzione totale o parziale del reddito familiare a causa di
- perdita di lavoro;
- riduzione dell’orario di lavoro e conseguentemente del salario;
- cassa integrazione;
- grave malattia o infortunio che comporta una riduzione del salario;
- decesso di un componente della famiglia;
- cessazione di un’attività imprenditoriale a causa della crisi economica.
La quota massima finanziabile per l’anno 2020 è di 8 mila euro a famiglia che l’inquilino può richiedere al Comune dove risiede.
Come accedere al fondo
Innanzitutto per accedere al contributo il richiedente deve dimostrare:
- un Isee inferiore ai 26 mila euro annui;
- un contratto di locazione abitativa regolarmente registrato;
- essere residente nell’immobile da almeno un anno;
- che l’abitazione dove abita non è un immobile di lusso;
- di non avere immobili i proprietà nella provincia;
- di non aver ricevuto lettera di sfratto per morosità.
Una volta ricevuta l’intimazione di sfratto, il conduttore deve recarsi presso il Comune per fare la domanda e dichiarare di avere tutti i requisiti necessari per accedere al fondo.
In questo fondo non è prevista una percentuale specifica da sovvenzionare. Dopo la fase di intimazione dello sfratto, segue una fase processuale dove il giudice cerca di trovare un accordo fra proprietario ed inquilino per evitare l’esecuzione.
In caso di richiesta da parte dell’inquilino del fondo per morosità incolpevole, l’accordo si cerca prima che venga avviata la causa. Il quantum del fondo dipende dall’accordo intercorso fra le due parti.
Fondo nazionale di sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione
E’ un contributo, istituito dal governo per aiutare gli inquilini in difficoltà ed evitare che vengano sfrattati. Questo fondo di fatto è elargito dai Comuni e va a compensare la differenza fra il canone previsto per gli alloggi popolari e quello realmente pagato dall’inquilino.
Questo fondo è gestito totalmente dai comuni che ne determinano le caratteristiche ed i requisiti per accedervi e viene amministrato attraverso bandi Comunali che variano di volta in volta in base ai fondi stanziati. A tal proposito consiglio di informarsi presso il Comune o presso i vari sindacati inquilini.
Bonus vari
Oltre al contributo dell’affitto già in essere da diversi anni, il governo ha sovvenzionato aiuti alle famiglie in difficoltà che esulano dall’aiuto al pagamento del canone di locazione. Sono:
- Carta famiglia: che da diritto a sconti economici nei negozi convenzionati;
- Bonus energia: con sconti in bolletta per le famiglie numerose.
I miei consigli, per ora, si fermano qui!
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