Era inevitabile, dopo quasi tre mesi chiusi nelle proprie abitazioni, cambiano le esigenze degli italiani in fatto di casa. Tre mesi che hanno fatto prendere coscienza di pregi e difetti degli immobili, ma soprattutto delle proprie esigenze.
Se prima della pandemia la casa si acquistava in base al prezzo, d’ora in poi l’acquisto si baserà sulle sue caratteristiche.
La casa negli anni è cambiata di pari passo al cambiamento dello stile di vita dei suoi abitanti, di questo ne ho parlato in Coronavirus case inadeguate.
Se negli anni ’50-’60 si dava un’enorme importanza alla cucina, come luogo dove cucinare e pranzare, adesso è uno spazio integrato al soggiorno. Se ai tempi il soggiorno, anzi il salotto, era una stanza separata, riservata, utilizzata solo per ricevere gli ospiti, oggi è utilizzato come spazio polifunzionale dove si gioca, si pranza, si ricevono ospiti e durante questo lookdown è diventato per molti anche luogo di lavoro.
Le stanze da letto sono diventate di dimensioni sempre più piccole rispetto al passato.
Sono spariti i ripostigli, stanzini che nelle case degli anni ’50 non poteva mancare, era indispensabile avere uno spazio dove nasconde tutti gli utensili e gli attrezzi da lavoro.
Il bagno invece con gli anni ha preso importanza, se fino agli anni ’90 la maggior parte delle abitazioni disponevano di un solo bagno, ora quasi tutte ne hanno due, di cui almeno uno di dimensioni idonee da rendere l’ambiente comodo e confortevole adatto a prendersi cura di sé.
Cambiano le richieste
Sicuro è che le case di oggi sono di dimensioni nettamente inferiori a quelle del secolo scorso, sia perché le famiglie sono sempre meno numerose sia perché i prezzi a metro quadro negli anni sono triplicati e la disponibilità economica dei singoli è diminuita.
Se negli ultimi decenni l’acquisto della casa si basava principalmente su quanto denaro si aveva a disposizione e sulla zona scelta, senza dare grossa importanza alle sue caratteristiche, questi tre mesi chiusi in casa hanno fatto riscoprire agli italiani l’importanza delle caratteristiche e degli spazi di una abitazione.
Dalle ricerche effettuate on-line sui portali immobiliari, si evince che la ricerca di casa, da ora in avanti, si baserà principalmente sulla vivibilità della casa.
Ora i potenziali compratori cercano:
- maggiori spazi esterni che può essere un giardino o semplicemente un terrazzo o un balcone ( il 30% delle abitazioni attualmente non hanno uno spazio esterno);
- case più luminose;
- una stanza i più per far giocare i bambini o per adibirla allo smart working;
- almeno due bagni (il 70 % delle abitazioni ne ha uno solo).
Altra cosa molto importante a cui presterà maggiore attenzione che vuole acquistare casa è l’efficienza energetica degli immobili sia dal punto di vista ambientale che da quello economico. Gli elevati costi di luce e gas impongono una maggiore attenzione ai consumi energetici specie nella sventurata ipotesi che questo lockdown si debba ripetere.
Come cambierà il mercato
Innanzitutto parte delle abitazioni, fino ad ora, destinate a B&B (settore che più ha risentito della crisi a causa dell’emergenza sanitaria e che per ultimo riuscirà a riprendersi) saranno immesse sul mercato della vendita andando ad aumentare l’offerta posta in vendita.
Le persone che cercheranno casa presteranno più attenzione alle caratteristiche e se questa non rientrerà nel loro budget di spesa opteranno per la locazione.
Gli immobili di buona qualità sia dal punto di vista del metodo costruttivo, sia degli spazi che della loro efficienza energetica aumenteranno di valore mentre quelli ritenuti di scarsa qualità saranno deprezzati.
Dopo tre mesi di chiusura totale ed una parziale ripartenza, tutt’oggi sono ancora vietate le visite negli immobili abitati, si prevede di chiudere il 2020 con una perdita che va dal 10 al 25% seconda le zone.
Dal canto suo il Governo con in super bonus del 110% in edilizia, che va ad aggiungersi al già esistente bonus facciata, ha cercato di dare linfa vitale a un settore trainante della nostra economia. Far ripartire l’edilizia vuol dire far ripartire diversi settori del sistema economico nazionale e far riprendere l’occupazione con un conseguente beneficio per l’intera economia nazionale.
I miei consigli, per ora, si fermano qui!
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