CHE DIFFERENZA C’E’ FRA RESIDENZA E DOMICILIO?

Spesso mi sono sentita rivolgere questa domanda, “ Che differenza c’è fra residenza e domicilio?”

In effetti residenza e domicilio nella stragrande maggioranza dei casi coincide per cui in molti pensano che siano due sinonimi. In realtà per la legge italiana sono due cose differenti..

Oggi cercherò di fare chiarezza su questi due termini e vedremo insieme:

  • cosa dice la legge.
  • la residenza
  • procedura di richiesta domicilio
  • il domicilio
  • cosa vuol dire “eleggere domicilio”?
Cosa dice la legge

Come anzi detto, per la legge italiana, residenza e domicilio sono concetti differenti.

L’articolo 43 del codice civile dice:

Il domicilio di una persona è nel luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi. La residenza, invece, è nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale.”

Va precisato che:

la residenza è il luogo in cui una persona abita abitualmente e dove fissa la residenza anagrafica, facendone richiesta presso il Comune,

il domicilio può non coincidere con la residenza anagrafica.

La residenza

Abbiamo appena visto che la legge italiana definisce la residenza come “dimora abituale” e che ogni cittadino ha l’obbligo di avere una residenza anagrafica e se questa non viene fissata sono previste sanzioni.

In altre parole la residenza è il luogo dove una persona vive abitualmente e in modo stabile, permanente.

Richiedere e fissare una residenza anagrafica presso un qualsiasi comune italiano è importante per molti motivi, ve ne elenco alcuni:

  • iscrizione alle liste elettorali
  • medico di famiglia
  • ricezione posta, raccomandate e atti giudiziari
  • competenza di tribunale e uffici giudiziari
  • servizi anagrafici
  • scelta della scuola dei figli
  • ecc

Per tutti questi motivi, e non solo, è importante cambiare residenza quando ci si trasferisce per un lungo periodo. In caso il trasferimento sia di breve durata, o comunque non continuativo, non occorre trasferire la residenza anagrafica, ma basterà eleggere domicilio.

Procedura di richiesta residenza anagrafica.

Questa va fatta ogni qualvolta si cambia residenza.

  1. Occorre inoltrare una richiesta formale presso l’ufficio anagrafe del Comune, compilando un apposito modulo.
  2. Entro i 45 giorni successivi, la polizia municipale del comune dovrà verificare che la richiesta fatta sia veritiera. Quando la polizia municipale accerta che la persona che ne ha fatto richiesta vive effettivamente in quel posto viene concessa la residenza.

AVVERTENZA: Se la polizia municipale che viene a fare il sopralluogo presso l’immobile accerta che la persona non vive effettivamente presso l’immobile, verrà applicata una sanzione amministrativa che va dai 25,82€ ai 129,11€.

Il domicilio

Per la legge italiana, come abbiamo visto, il domicilio è il luogo dove hanno sede i propri affari o interessi, ovvero la sede lavorativa e/o professionale. Diciamo che il domicilio è anche il luogo dove una persona si trasferisce, e abita per un periodo limitato di tempo.

Come anzidetto il domicilio non sempre coincide con la residenza anagrafica.

Vi faccio un esempio: una persona ha residenza con la famiglia in un certo luogo ma per motivi lavorativi durante la settimana lavora e dimora in un’altra città. In questo caso la sua residenza anagrafica è presso la famiglia, ma il domicilio è nell’immobile in cui vive per motivi lavorativi.

Cosa vuol dire eleggere domicilio?

In tutti i contratti di locazione si legge: “A tutti gli effetti del presente contratto, compresa la notifica degli atti esecutivi, e ai fini della competenza a giudicare, il conduttore elegge domicilio nei locali a lui locati.”

Innanzitutto eleggere domicilio non è una pratica amministrativa ma solo una dichiarazione che viene fatta in contratto ( o in un qualsiasi affare) per cui niente file nell’ufficio anagrafe del Comune. Non esiste nessun certificato di domicilio, nel caso servisse, si può fare un’ autocertificazione, dove si dichiara il domicilio.

Nel caso di contratto di locazione, eleggere domicilio vuol dire che qualsiasi comunicazione inerente l’immobile o il contratto verranno inviate all’indirizzo dell’immobile oggetto del contratto. Inoltre in caso di controversie col proprietario dell’immobile, il tribunale competente a giudicare sarà quello di competenza dove risiede l’immobile.

conclusioni

Eccoci qua… anche per oggi è tutto, spero che l’argomento sia stato di vostro interesse.

Rimango a vostra disposizione per ulteriori informazioni o chiarimenti, potete contattarmi qui oppure lasciare un messaggio nel box qui sotto. Inoltre se avete degli argomenti che vi piacerebbe che io trattassi nei miei articoli potete segnalarmeli e sarà mia cura svilupparli nel più breve tempo possibile.

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