Il decreto crescita è legge! Il 27 giugno scorso il Senato ha approvato il DL 34/19 con 158 voti a favore, 104 contrari e 15 astenuti. Un decreto che tocca vari settori dell’economia nazionale fra cui quello immobiliare. Le modifiche riguardanti la casa, apportate con questo nuovo decreto vanno dalle locazioni all’imu dai bonus fiscali agli incentivi per le imprese che ristrutturano, insomma “tanta roba”.
In questo articolo affronteremo ogni singola voce toccata dal decreto e cercheremo di capire insieme cosa cambia.
- imposta di registro
- cedolare secca
- affitti brevi
- canoni non riscossi
- dichiarazioni IMU
- locazioni a canone concordato
- bonus fiscali
Imposta di registro
Dal 1 luglio 2019 al 31 dicembre 2021 qualsiasi impresa di costruzione, edile o di ristrutturazione che acquista un immobile intero da ristrutturare paga un’imposta di registro pari ad € 200,00 ( duecento).
Queste impresa hanno l’obbligo entro 10 anni dall’acquisto di restaurare, risanare o demolire e ricostruire l’immobile e rivenderlo.
Cedolare secca
È stata cancellata la sanzione prevista per coloro che n on comunicano all’agenzia delle entrate la proroga del contratto di locazione abitativa a cedolare.
Affitti brevi
Introdotto l’obbligo del codice identificativo per tutte le locazioni brevi, ve ne avevo già parlato qualche settimana fa in affitti brevi e turistici novità 2019. Tutti i proprietari di immobile destinati alle locazioni brevi dovranno inserire il codice identificativo attribuito a quell’immobile in ogni inserzione pubblicitaria o promozionale.
Stesso adempimento spetta alle agenzie immobiliari ed ai gestori dei portali.
L’inadempienza sarà sanzionata con una mora da 500€ a 5000€
Rimane l’obbligo in capo ai proprietari di immobili di comunicare entro 24 ore, i dati dell’ospite alla polizia di stato tramite il portale alloggiati.it come ribadito nel decreto sicurezza.
Infine il decreto crescita ha introdotto la trasmissione dei dati degli ospiti all’agenzia delle entrate che verificherà l’effettivo pagamento delle imposte. La trasmissione verrà fatta direttamente dalle forze dell’ordine e non dal proprietario
Canoni non riscossi
Per tutti i contratti stipulati dopo il 1 gennaio 2020, il decreto prevede la possibilità di non pagare le tasse sui canoni non percepiti.
Mi spiego meglio, attualmente un locatore che avvia uno sfratto esecutivo per morosità continua a pagare le tasse anche sui canoni non percepiti, tasse che gli saranno restituiti solo a sentenza conclusa. Col decreto crescita queste tasse non verranno pagate già al momento in cui viene intimato lo sfratto per morosità o di ingiunzione di pagamento.
Dichiarazione IMU
La scadenza della dichiarazione IMU (non del pagamento) viene spostata da giugno al 31 dicembre.
Locazioni a canone concordato
Il decreto crescita elimina tutti gli adempimenti richiesti dai Comuni per questo tipo di contratto, rimane confermata l’asseverazione del contratto da parte di un’associazione di categoria.
Dopo la prima scadenza le proroghe successive vanno sempre di due anni in due anni.
Bonus fiscali
Eco bonus e sisma bonus da detrazioni diventano sconto.
Ebbene si, chiunque effettui lavori di riqualificazione energetica o di riduzione del rischio sismico può scegliere se recuperare le detrazioni fiscali in 10 anni attraverso l’irpef oppure se recuperarle subito al momento dell’acquisto lasciando il recupero fiscale al fornitore.
Inoltre l’aco bonus è stato esteso anche alle zone colpite dal sisma.
Conclusioni
Eccoci qua… anche per oggi è tutto, le novità introdotte da questo nuovo decreto crescita sono tante, spero di essere stata esauriente, in caso contrario potete contattarmi qui oppure lasciare un messaggio nel box qui sotto. Inoltre se avete degli argomenti che vi piacerebbe che io trattassi nei miei articoli potete segnalarmeli e sarà mia cura svilupparli nel più breve tempo possibile.
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