Caro bollette: come utilizzare gli elettrodomestici

Caro bollette: come utilizzare gli elettrodomestici

In un epoca dove si utilizzano elettrodomestici per ogni faccenda domestica, anche minima come spremere un agrume, è bene imparare ad utilizzarli in modo consapevole per poter risparmiare sul consumo di energia elettrica e di conseguenza, risparmiare diverse centinaia di euro all’anno in bolletta. Per far ciò ci affidiamo ai validi consigli del nostro esperto Giorgio Gavelli che oggi ci parla di elettrodomestici.

giorgio gavelli
Giorgio classe 1949, diplomato all’istituto tecnico, è un esperto del settore per una lunga esperienza sul campo, dapprima lavorativa, poi per passione. Da anni collabora con associazione a tutela e difesa dei consumatori per il comparto energia. Negli anni ha tenuto numerosi incontri sia per comitati di cittadini, sia nelle scuole di ogni ordine e grado (oltre 400 classi) per spiegare l’importanza del risparmio energetico.

Entriamo subito nel vivo dell’argomento.

Come ben saprete gli elettrodomestici più “affamati” di energia sono lavatrice, lavastoviglie, asciugatrice, ferro da stiro, aspirapolvere (a filo), phon, forno, fornello elettrico, ad induzione, boiler, bistecchiera, condizionatore, climatizzatore e similari.

Poi abbiamo elettrodomestici che abbisognano di minor potenza, ma che dovendo funzionare continuamente portano egualmente a consumi elevati di energia elettrica, come frigoriferi, freezer, pompa della caldaia, tv, pc e similari.

Il primo consiglio di oggi è: impariamo ad usare gli elettrodomestici non contemporaneamente ma uno alla volta, in modo da non superare il consumo di 3,3kw (che fa scattare il contatore) e poter rimanere nella potenza contrattuale di 3Kw.

Cosa comporta un aumento della potenza di contatore?

Passare dal convenzionale contatore a 3kw ad uno di maggior potenza comporta maggiori costi, sia nell’attivazione sia come quota fissa in bolletta, oltre al maggior consumo.

Il passaggio di contatore dai 3 ai 4,5kw ha un costo medio di €128, mentre per passare dai 3 ai 6 kw il costo sale fino a €225. Le quote fisse aumentano di € 35,70 (per i 4,5Kw) e 71,55€ (per i 6 Kw) all’anno oltre al 10 % di iva come per legge.

Inoltre passando ad un contatore di potenza maggiore ai 3kw si perdono le agevolazioni previste per chi è residente nel luogo della fornitura e si viene equiparati ai non residenti con un maggior aggravio di spesa.

Si calcola che con un consumo medio annuale di 3300kwh, con un contatore da 4,5 kw di potenza rispetto ad uno da 3 Kw, l’aumento del solo consumo si aggira intorno ai 100-120€ l’anno.

Ora vediamo come utilizzare al meglio ogni singolo elettrodomestico.

Lavatrice

Può apparire ovvio, ma nei tanti incontri che ho fatto sul tema mi sono reso conto che non tutti sanno, che se si utilizza la lavatrice a carico ridotto il consumo è medesimo a quando la si usa a pieno carico; anzi, in certe lavatrici se il carico è ridotto viene usata una maggior quantità d’acqua, perché essa deve sempre raggiungere un certo livello all’interno del cestello, quindi meno “panni” più acqua.

Il consumo più elevato di energia si ha nella fase in cui si riscalda l’acqua. Con i moderni detersivi, che lavano ottimamente anche a temperature più basse, per molti bucati non è più necessario effettuare i prelavaggi ed inoltre si possono impostare temperature di lavaggio a 40, 45°C senza pregiudicare il risultato finale e risparmiando una buona quantità di energia.

Sempre grazie ai moderni detersivi, o introducendo le cartine acchiappa colore, è possibile lavare capi di colori diversi senza problemi, evitando così di fare più lavaggi ridotti, potendo effettuare un unico carico.

Per cui per risparmiare energia elettrica quando si usa la lavatrice occorre:

  1. utilizzare sempre la lavatrice a pieno carico;
  2. impostare la temperatura di lavaggio non superiore ai 45°C;
  3. evitate la lavatrice per “colore”.

Asciugatrice

L’asciugatrice è indubbiamente l’elettrodomestico più di moda e direi quasi indispensabile per chi dispone di spazi angusti per stendere il bucato ad asciugare, mentre è sconsigliabile per colore che al contrario possiedono idonei spazi all’aperto o all’interno dell’appartamento.

Vi suggerisco un “trucchetto” efficace per asciugare velocemente il bucato spendendo poco. Vi consiglio di accendere un ventilatore davanti allo stendibiancheria, prima di andare a letto. E’ sufficiente farlo andare a media o minima velocità, costa molto meno dell’asciugatrice, sia in termini di acquisto che come consumo di corrente, e quando vi alzate al mattino troverete il bucato asciutto.

Inoltre, se avete disteso con un minimo di cura la biancheria, essa risulterà molto meno spiegazzata e meno bisognevole (o per niente) di essere stirata.

Forno elettrico

Il forno elettrico ha sostituito, quasi totalmente, il vecchio forno a gas. Più facile da usare rispetto quello a gas, è dotato di maggiori funzioni quali una miglior regolazione di temperatura, la possibilità di emanare calore solo da sotto, da sopra o insieme, con la possibilità di avere anche la funzione grill.

Si può programmare la durata della cottura ed i più moderni sono dotati anche di timer che consentono la programmazione di accensione e spegnimento.

Tutto ciò però richiede un bel dispendio di energia elettrica.

Come fare a risparmiare?

  • Cercate di cuocere più pietanze contemporaneamente aiutandovi con dei supporti che consentono di sovrapporre le teglie;
  • tenete acceso il forno solo lo stretto necessario per portarlo a temperatura e per la cottura delle pietanze.

Questo è un elettrodomestico che più difficilmente può essere usato durante le fasce F2 ed F3, però se lo usate soprattutto di sabato, domenica e festivi ne ricaverete comunque un buon risparmio.

A tal proposito vi consiglio di cucinare le pietanze che lo consentono, ad esempio un arrosto, la sera prima facendolo cuocere fino non fino a fine cottura, ma fino a circa 10 minuti prima. I minuti mancanti alla cottura li impiegate il giorno successivo prima di pranzo o cena. In questo modo le vostre pietanze saranno sempre buonissime e risparmiate sulla bolletta.

Forno a microonde

Il forno a microonde sta prendendo sempre più piede, personalmente ho tolto dalla cucina il normale forno elettrico sostituendolo appunto con uno a microonde.

Il forno a microonde agisce “elettricamente” sui cibi, utilizzando delle onde ad alta frequenza, la cottura avviene praticamente in modo quasi uniforme ed inoltre è molto più rapida.

La tecnica di cottura diversa e quindi è necessario impratichirsi per cuocere al punto giusto i cibi, inoltre occorrono recipienti idonei e soprattutto non metallici.

Essendo a rapida cottura consuma meno elettricità rispetto ad un forno tradizionale ed è ottimo per cucinare i surgelati.

Lavastoviglie

Ne ho già parlato nell’approfondimento su come risparmiare acqua calda e ne riparlerò in seguito, perché come potete vedere molti utilizzi sono interconnessi.

E’ sicuramente conveniente utilizzare la lavastoviglie in quanto questo elettrodomestico, contrariamente a quanto si pensi, permette di risparmiare acqua ed energia elettrica rispetto al normale lavaggio a mano; questo ovviamente se i lavaggi vengono fatti a pieno carico.

Con i moderni detersivi non è necessario dare prima una passata a mano .

Di solito le lavastoviglie hanno 5 programmi ma per avere già un servizio ottimale consiglio di usare il programma 4; di solito dà già buoni risultati senza consumare quanto il programma 5. Quest’ultimo può essere usato saltuariamente quando volete dare una maggiore disinfettata al contenuto.

Se avete invece bisogno di fare un lavaggio quando ancora l’elettrodomestico non è pieno oppure le stoviglie sono poco sporche si può usare il programma 3, che richiede ancora meno energia.

Personalmente non ho mai trovato soddisfacente il programma 2.

E’ sempre bene usare caricare l’apposito sale nel contenitore per evitare formazioni calcaree, mentre come brillantante si può riempire l’apposita vaschetta con del comune aceto; i bicchieri non saranno brillanti come fanno veder alla pubblicità, ma comunque soddisfacenti.

Almeno un paio di volte all’anno è bene fare un lavaggio a vuoto inserendo l’apposito liquido che compie una bella pulizia generale e lascia un profumo gradevole.

Fornelli elettrici e ad induzione

Mi sento assolutamente sconsigliare i fornelli elettrici per la loro scarsa efficienza. Oltre a riscaldare la pentola il calore si diffonde anche intorno producendo un notevole spreco di energia.
Inoltre sono difficili da regolare perché rispondono in ritardo, soprattutto quando si deve diminuire la potenza del calore, perché alla piastra occorre un po’ di tempo per raffreddarsi e tornare al livello richiesto.

Sono invece estremamente consigliabili i fornelli ad induzione, perché il calore viene prodotto attraverso un campo magnetico che avvolge solo la pentola, e che risponde immediatamente alle variazioni di potenza impostate.

Ad esempio quando cuocio la pasta imposto in partenza la potenza del punto 8 (i gradini possibili sono 10, ma è sempre preferibile non usare al massimo gli elettrodomestici) e in pochi minuti l’acqua bolle, a questo punto metto la pasta e quando l’acqua è di nuovo in ebollizione abbasso la potenza al 3 e regolo il timer secondo il tempo di cottura richiesto ed il “gioco” è fatto. A fine cottura il fornello ad induzione si spegne da solo ed emette un segnale. A questo punto tolgo la pentola e scolo la pasta; vi garantisco che è perfettamente al dente!

Il fornello ad induzione permette regolazioni estremamente precise che con un fornello a gas non sono possibili.

Il timer permette programmi di cottura fino a 120 minuti.

Avendo lo spegnimento automatico, consente di distrarsi senza rischiare di bruciare il cibo.

Infine è facilissimo da pulire.

In commercio si trova un fornello a induzione singolo (dimensione 30×30 cm) con un costo inferiore ai 50€, ci sono anche quelli doppi per cuocere 2 pietanze alla volta, in questo caso se li usate contemporaneamente non vi bastano i 3kw di potenza del contatore.

Nelle cucine moderne si trovano spesso fornelli in vetroceramica, ma a me sembrano più belli a vedersi che utili. La differenza sta nel fatto che nella piastra in vetroceramica c’è la resistenza che si scalda, quindi anche la piastra è calda, mentre in quelli a induzione, la piastra rimane fredda, si scalda solo il fondo del tegame.

Naturalmente ci sono anche gli inconvenienti per i fornelli ad induzione, quali:

  • Si devono utilizzare tegami e recipienti appositi perché il campo magnetico svolga la sua funzione e cuocia gli alimenti;
  • il campo magnetico generato, che un pochino riverbera anche intorno, può dare fastidio a chi è portatore di pacemaker.

Altri elettrodomestici per la cottura

In commercio si trova di tutto: tostapane, bistecchiera, friggitrice, vaferiere, gelatiera, Bimbi, macchina del pane o della polenta, cuoci riso, e chi più ne ha più ne metta.

Il mio consiglio è comprateli solo se siete certi di usarli con continuità, perché molti di questi oggetti finiscono spesso, dopo pochi utilizzi, in soffitta o in cantina.

Il loro dispendio di energia elettrica è abbastanza elevato per cui vanno utilizzati con parsimonia e il uso va sempre commisurato alla reale necessità.

Frigorifero e Freezer

Per capire bene come agire è necessario conoscere il loro funzionamento perciò cercherò di spiegarlo in maniera intuitiva, anche se non completamente corretta per chi ne è esperto.

Sono composti essenzialmente da un circuito interno (che non si vede dall’esterno), da un compressore e da un radiatore.

All’interno dei tutti questi elementi circola un gas particolare che evaporando assorbe calore e condensandosi lo rilascia.

Il compressore, quel blocco nero che si trova all’esterno della cella frigorifera comunemente chiamato motore, comprime il gas fino a farlo diventare liquido. Una volta liquido, il gas viene pompato nel circuito interno del frigorifero (che è costituito da una serpentina dai tubi non visibili) dove la pressione diminuisce sempre più, permettendo al gas di evaporare.

Il gas evaporando assorbe calore dalla cella frigorifera e lo porta all’esterno dove su disperde per mezzo di un radiatore (quella griglia nera attaccata dietro al frigorifero).

Una volta raggiunta la temperatura ottimale all’interno del frigorifero il circuito si arresta per poi ripartire quando la temperatura aumenta.

Quando il ciclo di raffreddamento è in funzione il compressore emette un leggero rumore ed è il momento in cui il frigorifero consuma energia elettrica.

Quindi già capite che se il frigorifero o il freezer sono in un luogo caldo il loro funzionamento dovrà essere più frequente e quindi maggiore sarà anche la quantità di energia consumata.

Purtroppo molto spesso nelle moderne cucine essi sono ubicati proprio accanto al forno e quasi sempre incorporati all’interno di un mobile e quindi “soffocati”.

L’ideale sarebbe applicare dietro di loro un foro di aerazione in basso ed uno in alto per favorire il ricambio d’aria, magari verso una cantina o un garage, o una lavanderia, comunque verso un ambiente più fresco, ma non sempre è possibile.

Per esperienza personale, consiglio a chi deve acquistare una cucina di non comprare elettrodomestici ad incasso nei mobili, sono meno belli ma quando si rompono sono molto meno difficili (e costosi) da riparare e da sostituire.

Per entrambi una cosa essenziale è sbrinarli di frequente, in quanto la formazione interna di ghiaccio ostacola il processo di scambio di calore col circuito di raffreddamento (soprattutto nel freezer) è quindi fa aumentare il lavoro del compressore e di conseguenza dei consumi.

Inoltre che ogni volta che si apre lo sportello il freddo esce ed entra calore, più resterà aperto e più la macchina dovrà lavorare per ripristinare le temperature impostate.

Un piccolo trucco molto utile è di dare un ordine alle cose all’interno, sempre lo stesso, in modo che quando dovrete prenderle sapete già dove cercarle e se prima di aprire vi fate mentalmente un elenco di cosa vi serve terrete lo sportello meno aperto.

Questo succede in modo particolare per il freezer, in quanto la temperatura interna è di circa -25°C e maggiormente soggetta a elevarsi quando la porta è aperta.

A questo scopo sconsiglio di acquistarne uno a pozzetto in quanto per prendere le cose che sono sul fondo occorre tirare fuori tutto ciò che c’è sopra per cui lo sportello rimane aperto per un periodo abbastanza lungo da fare alzare di molto la temperatura. Di conseguenza il circuito rimane in funzione per molto tempo per riportare la temperatura impostata.

Con un freezer a cassetti la ricerca è molto più semplice e veloce.

La regolazione della temperatura

Il frigorifero non va tenuto al minimo, ma regolato in modo che la temperatura interna sia sui 4°C, temperatura giusta per la conservazione di latte, verdure e carne.

Nel freezer non è possibile impostare la temperatura, ma vi sono due opzioni di funzionamento: funzionamento continuo – dove il circuito di raffreddamento va ininterrottamente – che viene usato quando si immettono prodotti non surgelati, come frutta, verdure, pane, carne, pesce, eccetera; e funzionamento normale dove il circuito si attiva solo al bisogna.

Vi consiglio di usare l’opzione funzionamento continuo per qualche ora solo quando inserite nuovi prodotti e dopo averlo sbrinato, ma attenzione dopo un paio di ore riportate il funzionamento normale perché se no consumerete troppa energia elettrica.

Un frigorifero o un freezer di nuova generazione, quelli contrassegnati con classi una o più A, essendo molto più coibentati rispetto a quelli vecchi hanno consumi più ridotti, che vanno a seconda del momento, dai 0,1 ai 0,3 kwh, quindi se correttamente usati mediamente:

  • Il frigorifero richiede 75 ai 150 kwh al mese;
  • Il freezer invece può arrivare fino a 90 kwh al mese.

Vi chiederete perché consuma meno un freezer? Perché viene aperto molto di meno!

Un elettrodomestico “vecchio” e comunque non di classe A può tranquillamente consumare il 25% in più.

Condizionatori e climatizzatori

La differenza fra i due è ben nota a tutti, il condizionatore serve solo a raffrescare, mentre il climatizzatore oltre a raffrescare serve anche per riscaldare. Auspico che quest’ultimo sia usato solo laddove non esiste altro sistema di riscaldamento, oppure lo si voglia usare nelle mezze stagioni quando ancora non si vuole accendere l’impianto di riscaldamento.

E’ importante che in entrambi sia presente anche la funzione di deumidificatore che consente l’eliminazione dell’umidità presente nell’ambiente.

Il loro funzionamento è simile a quello del frigorifero che abbiamo visto sopra, con la differenza che le dimensioni della stanza o della casa da raffrescare sono molto più grandi rispetto a quelle dell’elettrodomestico. Per questo motivo occorre che il diffusore interno, sia supportato da un potente compressore esterno, raffreddato forzatamente da una grossa ventola.

Per questo occorrono tubi di una certa dimensione e anche un buon circuito elettrico che collegano i due corpi.

Per risparmiare energia elettrica occorre installare la macchina esterna nel lato più fresco dell’edificio e non in pieno sole, oppure porvi un ombreggiatura.

In questo caso consumi elettrici dipendono fortemente dalle temperature impostate (il condizionatore estrae freddo dall’esterno e lo porta all’interno e nello stesso tempo estrarre calore dall’interno e lo porta all’esterno- viceversa per il climatizzatore utilizzato per riscaldare).

Gli apparecchi più moderni sono stati ottimizzati ed hanno raggiunto, con pompa di calore o split, assorbimenti di potenza abbastanza bassi, che vanno da 1 a 0,250 kwh a seconda di come li si fa funzionare. Un condizionatore di questo tipo per raffrescare una stanza di 20 metri quadri per 6 ore al giorno per 4 mesi consuma in media 560 kwh.

Alla luce di quanto sopra è chiaro che tenere impostate temperature molto basse (o molto alte nella funzione riscaldamento) richiede un grosso consumo di energia, perché, con una temperatura esterna di 40°C sottrarre calore all’interno richiede un grosso sforzo del compressore e di conseguenza un grosso consumo elettrico.

Il mio consiglio vivissimo è di impostare rispettivamente circa 27°C per il raffrescamento e non oltre 20°C per il riscaldamento.

Tenete ben presente che l’apparecchio funziona anche da deumidificatore, quindi sottraendo umidità fa sentire molto meno il caldo o il freddo; a temperature ambientali non troppo calde o fredde, potrebbe dare la sensazione di temperatura gradevole anche usando questa sola funzione e con un dispendio inferiore di energia. Il deumidificatore non va utilizzato con finestre o porta aperte in quanto l’umidità sottratta rientra da esse.

Bioler scalda acqua elettrico

Per chi adotta questo tipo di riscaldamento per l’acqua, oltre ai soliti consigli per il risparmio dell’acqua:

  • non lasciare aperti inutilmente i rubinetti;
  • riparate al più presto eventuali perdite, anche piccole;
  • chiudete l’acqua sotto la doccia mentre vi insaponate e lavate corpo o capelli e riapritela solo per sciacquarvi.

Aggiungo un semplice consiglio per risparmiare energia elettrica, ovvero non allacciate il boiler direttamente alla rete elettrica, ma utilizzatelo tramite un timer. In questo modo il termostato del boiler non rimane continuamente in funzione ma si attiva solo agli orari impostati.
Questo va regolato in questo modo che si accenda quando l’acqua non viene o è poco utilizzata, ad esempio acceso da subito dopo che siete andati a letto (diciamo alle ore 24) e fatelo spegnere mezz’ora prima di alzarvi (diciamo alle 6,30) ed una seconda accensione un paio d’ore nel tardo pomeriggio, in questo modo avrete l’acqua calda al mattino e alla sera per fare la doccia ma terrete ristretti i costi della bolletta.
Giocando sulla temperatura dell’acqua, si riduce il tempo di accensione del boiler da una media di 10 ore giornaliere a circa 6 ore con un risparmio di 4,8kwh giornalieri pari a1750 kwh annui).

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