Con un brusco calo delle temperature di quasi 20 gradi in pochi giorni possiamo dimenticarci dell’estate ed iniziare a pensare all’inverno. Come vi ho annunciato la settimana scorsa nell’articolo “Stufe a legna addio” questo 2018 sarà ricordato come l’anno in cui la legna andò in pensione.
Scherzi a parte come abbiamo visto nelle regioni Padane, quelle in cui si concentra maggiormente l’inquinamento atmosferico, dal 1 ottobre scorso stufe a legna e a pellet e caminetti senza certificazione non possono essere più accesi.
Tutti coloro che come me sono amanti del focolare, o sono stanchi dei continui rincari sulle bollette del gas, in questa mini guida troveranno indicazioni utili per acquistare una nuova stufa a legna o pellet usufruendo delle detrazioni fiscali.
Io sicuramente cambierò stufa, oggi sono andata a fare un giro da qualche rivenditore delle migliori marche italiane e ne ho viste di molto belle.
Sinceramente non sono a buon mercato, nel senso che una buona stufa ad alto rendimento con 4-5 stelle va dai 1500,00€ in su a seconda del modello, delle decorazioni ecc.
Va detto però che se si acquista una stufa a legna o pellet si google può beneficiare degli sgravi fiscali previsti per legge.
Quale stufa scegliere?
La normativa prevede che per il 2018 possono essere accesi stufe e caminetti con almeno 2 stelle, dal 2019 le stelle saliranno a 3 per poi passare a 4 negli anni successivi.
Personalmente punto su una 4 stelle, almeno se faccio una spesa così importante voglio che mi duri nel tempo, inoltre l’impatto ambientale di una 4 stelle è veramente basso, 20 milligrammi a metro cubo.
Legna o pellet?
Vanno bene tutti e due, ma entrambi hanno le loro insidie a cui prestar attenzione.
- Il pellet deriva dallo scarto di lavorazione del legno, per cui dovrebbe essere naturale, ma se durane il processo di lavorazione viene inquinato da resine o colle può dar problemi alla salute, per cui quando si acquista prestate attenzione a cosa state comprando. In commercio esiste anche il pellet certificato.
- La legna è sicuramente il combustibile da riscaldamento più antico. anche per la legna è bene conoscere la su provenienza per evitare che provenga dal mercato illegale e che sia fonte disboscamento. Acquistarla da un rivenditore di zona autorizzato dovrebbe garantirvi sia la provenienza “legale” sia sulla sua provenienza locale per cui a minor impatto ambientale.
Altra cosa importante la legna da riscaldamento deve essere dura ( esempio rovere, faggio, quercia ecc) perché ha una maggiore resa, ovvero più potere calorico, brucia più lentamente e dura di più. Deve essere ben stagiona in modo da avere una bassissima percentuale di acqua al suo interno. Una buona stagionatura evita i problemi di fumo e riscalda di più
Detrazioni fiscali
Per tutto il 2018, ma da indiscrezioni sulla finanziaria non ancora approvata pare che venga prorogato anche per il prossimo anno, le spese relative alla sostituzione ed installazione di stufe caldaie a biomassa ( per cui anche la legna ed il pellet) utilizzate per il riscaldamento possono beneficiare di una detrazione fiscale del 50% con un massimale di 30.000,00€, anche in assenza di una ristrutturazione, come riportato nel decreto che qui cito;
“Le predette opere possono essere realizzate anche in assenza di opere edilizie propriamente dette, acquisendo idonea documentazione attestante il conseguimento di risparmi energetici in applicazione della normativa vigente in materia”.
Inoltre sulla rivista on-line dell’agenzia delle entrate viene ribadito il concetto sulla possibilità di beneficiare della detrazione “anche in assenza di una ristrutturazione edilizia vera e propria, in quanto prevista anche nel caso in cui l’installazione sia realizzata in assenza di opere edilizie propriamente dette.
Come ottenere le detrazioni
L’acquisto deve essere fatto entro il 31 dicembre 2018.
Il montaggio deve essere eseguito da un tecnico qualificato e autorizzato
Occorre farsi rilasciare dal produttore della stufa una certificazione tecnica dove sono indicate le capacità termiche
Il pagamento deve essere tracciato per cui carta di credito o bonifico parlante.
Per richiederla detrazione fiscale occorre presentare a chi vi fa la dichiarazione dei redditi, oltre alla copia del bonifico, la fattura di acquisto della stufa, la certificazione tecnica della stufa e dati catastali relativi all’immobile dove è stata installata la stufa
Conto termico
Il conto termico non è una detrazione fiscale, ma un contributo diretto che viene riconosciuto solo in determinati casi, ovvero se la stufa va a sostituire un impianto obsoleto ed altamente inquinante.
La percentuale del contributo varia a seconda del rendimento della stufa acquistata e può arrivare fino al 65% della spesa sostenuta. Nella spesa oltre al’acquisto vengono considerati anche installazione e lo smaltimento del vecchio impianto.
Come ottenere il conto termico
Acquistare una stufa con conformità specifica al conto termico
Dimostrare che si sostituisce un vecchio impianto
Inviare specifica richiesta on-line, entro 60 giorno dal termine dell’installazione, al gestore per i servizi energetici, inoltrando tutta la documentazione richiesta.
Solitamente il contributo, se approvato, viene erogato in un’unica soluzione a distanza di due o tre mesi dall’approvazione della domanda.
Conclusioni
Eccoci qua… anche per oggi è tutto, spero che l’argomento sia stato di vostro interesse.
Rimango a vostra disposizione per ulteriori informazioni o chiarimenti, potete contattarmi qui oppure lasciare un messaggio nel box qui sotto. Inoltre se avete degli argomenti che vi piacerebbe che io trattassi nei miei articoli potete segnalarmeli e sarà mia cura svilupparli nel più breve tempo possibile.
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8 Comments
coolclosets
(18 Ottobre 2018 - 10:19)credo che le detrazioni fiscali siano importati, ma molte volte di difficile sfruttamento per complessità
grazie per la tua guida la mostrero a mio padre
Massimo Luciani
(18 Ottobre 2018 - 14:00)Addentrarsi nei gineprai normativi non è mai facile perciò grazie per le informazioni utilissime per decidere quale sia la soluzione migliore da adottare.
sheila
(18 Ottobre 2018 - 20:25)leggevo settimana scorsa che ora in alcune regioni le vecchie stufe sono da sostituire perché troppo inquinanti proprio come i motori euro 3, due di queste il veneto e la lombardia.
Paoletta
(18 Ottobre 2018 - 20:58)Guida rapida e molto chiara … l’avessimo avuta sotto mano lo scorso anno ci saremmo risparmiati dei bei grattacapi. Purtroppo sono proprio carenti quando si tratta di aiutarti nelle agevolazioni fiscali in termini di informazioni. Fortunatamente siamo stati traghettati nel modo corretto dal bravissimo venditore. Ma chi non ha la stessa fortuna nostra molto spesso rinuncia ed è un peccato.
wp_8238556
(19 Ottobre 2018 - 8:49)Diciamo che tutti i venditori sono preparati su questa materia ed aiutano gli acquirenti nell’iter burocretico
silvia
(18 Ottobre 2018 - 22:33)grazie per questa notizia non la sapevo devo informare mio marito che fa l’artigiano edile
Evelina
(18 Ottobre 2018 - 23:19)davvero una guida molto utile, grazie !
Serena
(18 Ottobre 2018 - 23:38)Un articolo molto interessante! Dettagliato ma sopratutto, studiato! Lo condivido!