Credo che siano pochi gli utenti che si chiedono la differenza fra affitto turistico e casa vacanza. Ai vacanzieri importa ben poco come si differenziano le due strutture dal punto di vista burocratico, a loro interessa solo trovare un alloggio idoneo ad ospitarli.
Ai proprietari di immobili, situati in zone turistiche, invece dovrebbe interessare molto, perché la legislazione italiana differenzia le due situazioni inquadrandole in due categorie ben distinte e diverse sia dal punto di vista fiscale, amministrativo e gestionale.
Entrambi i casi sono applicabili solo agli immobili ad uso abitativo, (case, ville, appartamenti, bilocali, monolocali e loro pertinenze) completamente arredati e completi di accessori quali biancheria, stoviglie ecc.
Vediamo insieme le differenze.
Affitto turistico
Ne abbiamo parlato in maniera approfondita nelle settimane scorse, (guida alla locazione turistica) ma possiamo sintetizzare dicendo che, un affitto turistico altro non è che un immobile ad uso abitativo affittato per fini turistici, solitamente per periodi inferiori ai 30 giorni (locazioni brevi). In altre parole, l’affitto turistico è una locazione dove il locatore stipula un contratto di locazione abitativa per finalità turistiche con un conduttore.
Come riportato dal DL 50/2017 questi contratti possono essere stipulati da persone fisiche (privati) al di fuori di attività professionali. Può essere fornita la biancheria e la pulizia a termine della locazione ma nessun servizio in più. Mi raccomando, prestate particolar attenzione su questo punto, perché se fornite altri servizi rischiate una denuncia per esercizio abusivo della professione ricettiva)
Il locatore ha l’obbligo di comunicare all’autorità di pubblica sicurezza i dati anagrafici di tutti i conduttori e deve incassare per conto del Comune la tassa di soggiorno se prevista.
Casa Vacanza
Le case vacanza sono appartamenti o case arredate e dotate di cucina e servizi igienici autonomi, messi a disposizione di turisti. A differenza delle locazioni turistiche la casa vacanza è considerata a tutti gli effetti una struttura ricettiva extra-alberghiera che può essere gestita sia in maniera imprenditoriale che occasionale da privati.
Nella casa vacanza, il gestore stipula un contratto di prestazione di servizi ricettivi con i suoi ospiti.
Il gestore di una casa vacanza deve sottostare a diversi adempimenti richiesti dalla legge:
Innanzitutto occorre fare una comunicazione di inizio attività allo sportello unico delle attività produttive, successivamente vanno comunicate sospensione e cessazione dell’attività.
Vanno comunicati i flussi turistici alle autorità competenti (regione) e vi è l’obbligo di esposizione dei prezzi all’interno dell’immobile.
Come per gli affitti turistici occorre trasmettere i dati degli ospiti all’autorità di pubblica sicurezza e riscuote la tassa di soggiorno per conto del Comune.
Questi adempimenti spettano sia per chi decide di gestire una casa vacanza in maniera imprenditoriale sia per coloro che lo fanno in modo non imprenditoriale.
A differenza di un affitto turistico, la casa vacanza può offrire servizi accessori maggiori ai suoi ospiti, quali:
cambio della biancheria anche durante il periodo di soggiorno, servizio di pulizia, colazione, e altri servizi.
Differenze fiscali
Nel caso dell’affitto turistico, visto che il contratto che viene sottoscritto è un contratto di locazione, i redditi percepiti rientrano fra i redditi fondiari che col decreto 50/2017 dal 1 giugno 2017 possono usufruire dell’opzione cedolare secca e pagare un 21% fisso sui redditi da immobili.
Mentre per la casa vacanza, essendo soggetta ad un contratto di prestazione di servizi, i redditi percepiti non rientrano in quelli fondiari ma appartengono alla voce “altri redditi” e fanno cumulo in dichiarazione dei redditi. Va detto però che in questo caso le spese sostenute possono essere detratte in dichiarazione dei redditi.
Conclusioni
Eccoci qua… anche per oggi è tutto, spero che l’argomento sia stato di vostro interesse.
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